Il Sito: Scuderie al Quirinale: Il palazzo delle Scuderie al Quirinale fu costruito nell’arco di un decennio tra il (1722 – 1732), si trova di fronte la residenza presidenziale e delimita, con il Palazzo del Quirinale e quello della Consulta, lo straordinario spazio urbano della Piazza del Quirinale. Il primo progetto, commissionato da papa Innocenzo XIII, si deve ad Alessandro Specchi; alla morte di Innocenzo XIII, il nuovo papa Clemente XII affidò a Ferdinando Fuga il compito di completare l’opera. L’edificio ha mantenuto la sua funzione originaria fino al 1938, anno in cui venne adattato ad autorimessa. Fu restaurato nel 1999 su progetto dell’architetto Gae Aulenti e quindi destinato a spazio espositivo di circa 1500 metri quadri. Ospita esposizioni di richiamo internazionale ed è una delle sedi per mostre d’arte temporanee più visitate di Roma.
L’Artista: Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (nome della città in cui si trasferirà nel 1578), nasce nel 1571 a Milano. Dopo l’apprendistato presso il pittore manierista Simone Peterzano, nel 1593 va a Roma presso la bottega di Giuseppe Cesari (detto il Cavalier D’Arpino) e dal 1595, sotto la protezione del cardinale del Monte, completa la sua educazione e conoscenza artistica. Di questo primo periodo giovanile ci sono diverse opere come: il Fanciullo con canestro di frutta, Bacchino malato e il Ragazzo morso da un ramarro. Negli ultimi anni del Cinquecento ricevette finalmente anche delle commissioni più importanti, le pale d’altare. Appartiene a questa fase di tema sacro il Riposo nella fuga in Egitto, la conversione di san Paolo e diversi episodi della vita di san Matteo. In queste opere egli veste i personaggi religiosi di panni e dei volti umili della povera gente, rendendoli cosi molto realistici ed umani, ricevendo pero molte critiche da parte della chiesa, che rifiutò molti dipinti da lui realizzati come ad esempio Il san Matteo e l’angelo (prima versione 1601) ritenuto inadeguato alla sacralità del soggetto. Pittore, grande colorista e potente interprete della realtà, Caravaggio si compiacque di efficaci contrasti d’ombra e luci, mentre conduceva una vita avventurosa e vagabonda, lavorando un po’ in tutta Italia e particolarmente a Roma, in Sicilia e Malta. A partire dal 1600 Caravaggio ebbe più volte a che fare con la giustizia e fu costretto a fuggire da Roma, quando nel 1606, per una disputa al gioco, uccise Ranuccio Tomassoni. Durante la sua fuga realizzò alcuni dipinti molto drammatici che riflettono il suo stato d’animo, come il David con la testa di Golia (Napoli) in cui nel capo tagliato di golia si riconosce il suo autoritratto. Dopo Malta raggiunse la Sicilia fermandosi a Siracusa, Messina e Palermo lasciando dipinti con un carattere immateriale (rapporto spazio-figura disequilibrato) accentuato dal modo in cui dipingeva, “alla prima”, senza un vero disegno preparatorio. Di questo periodo è la Resurrezione di Lazzaro. Giuntegli notizie sicure del suo perdono da parte del papa, cerco di ritornare a Roma, muore però a Porto Ercole nel 1610 per la febbre di malaria.
Provenienza delle opere in Mostra: Nei 400 anni dalla morte di Michelangelo Merisi le Scuderie del Quirinale celebrano il pittore milanese con una retrospettiva forte di 24 capolavori. Da Milano sono arrivati La cena in Emmaus della Pinacoteca di Brera, affiancata alla versione proveniente dalla National Gallery di Londra e la celeberrima Canestra di frutta dalla Pinacoteca Ambrosiana. Da Kansans City The Nelson-Atkins Museum of Art è giunto il San Giovanni Battista. L’ Amor vincit omnia sorride: da Berlino. II Baro è volato dal Kimbell Art Museum di Forth Worth. E ancora il suonatore di Liuto dall’Ermitage e i Musici dal Metropolitan di New York. La Deposizione dei Musei Vaticani ha oltrepassato il Tevere. L’Incoronazione di spine è stata prestata dal Kunsthistorishes Museum di Vienna e la recentemente restaurata e dolcissima Adorazione dei pastori dal Museo Regionale di Messina, L’annunciazione, anch’essa fresca di restauro, dal Musée des Beaux-Arts di Nancy. Firenze ha contribuito con Amore dormiente dalla Galleria Palatina e il Bacco e il Sacrifico di Isacco dagli Uffizi. Da Napoli il Museo Nazionale di Capodimonte ha fatto arrivare la Flagellazione. Dalla Pinacoteca Capitolina è stato spostato il San Giovanni Battista del 1602, mentre Giuditta che taglia la testa a Oloferne è stato traslocato dalla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, il Ragazzo con la canestra di frutta e l’autobiografico e densissimo Davide con la testa di Golia dalla Galleria Borghese, il Riposo durante la fuga in Egitto dalla Galleria Doria Pamphilj e la Conversione di Saulo dalle private Collezioni Odescalchi.
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