La torre campanaria della scomparsa chiesa di S. Egidio di Ripaberarda campeggia sulla piazza principale del castello fronteggiando l’antica residenza comunale. E’ una struttura di forte eminenza paesaggistica annoverata tra i più importanti beni artistici marchigiani. Con senso di vigore e di raffinata distinzione, impone il castello nella sua interezza su un mosso e variegato scenario di colline.
La costruzione risale ai primi decenni del XVI secolo, come si evince dalla data incisa su un mattone murato sulla parete che da sulla piazza e nel quale è incisa la data 1518. L’artefatto è costituito da un alto fusto a base quadrata, in laterizio; agli angoli presenta otto lesene accoppiate, interrotte da due cornici, la prima ad archetti, la seconda dentellata. Le cornici si sovrappongono alle lesene, formando, agli angoli, dodici capitelli di ordine dorico.
Il cornicione che corona la prima parte della torre è anch’esso dentellato ed ha, ai quattro angoli, pinnacoli decorati con scodelle di maiolica di colore azzurro. Sulla seconda cornice sono impostati i finestroni della imponente cella campanaria, decorati con stipiti e capitelli scanellati; sull’arco a tutto sesto, una trabeazione classica. Al culmine del fusto, una base ottagonale costituisce il supporto della cuspide. La base, finestrata, è decorata da lesene e da un cornicione con archetti pensili; nello spazio tra la cornice e l’architrave delle finestre si aprono otto occhialoni sagomati, tutti adorni di piatti a fogliame. L’ottagono termina con un coronamento costituito da colonne ed archetti gotici, anch’essi decorati con scodelle di ceramica azzurra.
Al culmine uno slanciato tronco di cono a base ottagonale. Il progetto del campanile, alto 48 metri, è attribuito al maestro lombardo Antonio da Lodi. Esso presenta stile e caratteri architettonici simili a quelli delle torri campanarie “gemelle” di Teramo, Atri, Campli e Corropoli.